Alla fine Simone Fraga aveva consegnato ad Alberta un plico contenente i recapiti della famiglia adottiva, sia di residenza che delle attività. Le aveva anche regalato un telefono cellulare con funzioni basiche, sapendo che Alberta non poteva permettersene uno, affinché venisse rintracciata alla stazione di Lisbona, dove qualcuno sarebbe andato a prenderla. La donna era commossa fino alle lacrime: il giorno peggiore della sua vita si era trasformato in un momento di speranza. Ma nello stesso tempo temeva per la signorina Fraga e per la persona all'altro capo del telefono, fosse o no la sua antica insegnante di chimica. Tutto quello che avveniva negli uffici degli assistenti sociali era videoregistrato e Alberta già vedeva l'assistente sociale in manette. Aveva guardato in alto, con il batticuore, verso le videocamere.
-Non si preoccupi- aveva detto la signorina Fraga, sorridendole dietro i suoi enormi occhiali. Aveva capito la preoccupazione della donna. Poi, quasi bisbigliando: -Le ho disattivate usando un programma apposito che ho studiato giusto per l'occasione.
Alberta l'aveva guardata stupita.
-Lo so, credo di avere sbagliato facoltà universitaria, avrei dovuto studiare informatica. Ma nel giro di mezz'ora si riattivano in automatico, quindi tra poco le metterò davanti i documenti da firmare, in modo che le videocamere riprendano soltanto quello che la direzione si aspetta.
Alberta si era sentita più tranquilla, ma si rendeva conto che il pericolo per la signorina Simone Fraga non era del tutto scongiurato. Se fosse capitato un imprevisto che esigesse un controllo tecnico, la direzione si sarebbe accorta di quell'ammanco di mezz'ora nelle registrazioni e avrebbe cominciato a scavare. Alberta si augurava che non si presentasse mai tale necessità. E ora capiva che doveva andarsene da lì al più presto perché più restava, più comprometteva la signorina Fraga. Avrebbe voluto prenderle le mani e baciargliele, ma non poteva, una volta tornate attive le videocamere e Alberta non avrebbe dovuto far nulla che destasse sospetti.
-La ringrazio molto per la sua gentilezza- aveva potuto unicamente dirle, ma il suo sguardo esprimeva quanto le parole non poterono.
Una volta fuori si era diretta subito verso la stazione dei treni. Per comprare il costoso biglietto per Lisbona aveva venduto a un banco dell'oro le fedi nuziali sua e di Lourenço. Lo considerava l'ultimo regalo del marito per aiutarla a ricongiungersi con i suoi neonati. Non aveva alcuna importanza per lei se per i suoi figli sarebbe stata sempre e solo una tata: quello che per Alberta contava era poter stare accanto a loro. In fin dei conti sarebbe stata con i suoi piccini molto più di quanto avrebbero mai fatto i Mascarenhas. Tutti i borghesi come loro erano sempre troppo impegnati con il lavoro e avevano poco tempo da dedicare ai pargoli. Avrebbe anche potuto allattare i neonati tranquillamente, dato che sarebbe rimasta in casa con i piccoli, mentre i genitori adottivi avrebbero lavorato fuori tutto il giorno. Il giardiniere e la donna delle pulizie non avrebbero avuto accesso alla nursery, a meno che la stessa tata non avesse chiamato uno di loro per qualche emergenza, dunque Alberta poteva perfino allattare indisturbata i neonati. Per chiamare il personale di servizio c'erano gli appositi telefoni interni alla villa. E ad alzarsi a ogni ora della notte per i bisogni dei bambini doveva essere sempre e solo la tata, naturalmente. Per questo veniva assunta.
Alla stazione di Lisbona c'era ad aspettarla Sebastião, il figlio dei professori Xavier Coimbra e Mary White, un fisico ricercatore dal promettente futuro professionale. I Coimbra l'avevano accolta nella loro casa, dove l'anziana professoressa l'aveva istruita nel presentarsi ai Mascarenhas nella miglior maniera possibile.
Nel salutarla le aveva regalato una Bibbia in versione King James, che Alberta avrebbe portato sempre con sé. Ogni sera, prima di andare a dormire, ne leggeva un brano.

Il bibliotecario francese: cap. XXVI
By PousinhaDosPous | XXVIsecolosigloXXVI | 26 Mar 2021
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PousinhaDosPous
languages teacher, translator and writer

XXVIsecolosigloXXVI
Questo titolo è dovuto al fatto che i miei e-book sono quasi interamente ambientati in un futuro indefinito dove gli scacchi la faranno da padroni/Este título se debe a que casi todos mis e-books transcurren durante un indefinido porvenir, donde los dueños serán los ajedrez.

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